L’Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI) ha depositato in Corte Suprema di Cassazione la proposta di legge di iniziativa popolare per contrastare le false cooperative. Mentre continua a tenere banco il caso Cpl Concordia, l’Alleanza chiede al Parlamento di approvare una legge con misure più severe sulle false cooperative.

Una proposta di legge popolare che stabilisca controlli più stringenti sulle false cooperative con l’obiettivo di raccogliere almeno 50.000 firme entro i prossimi sei mesi: l’Alleanza delle cooperative italiane si mobilita per porre un freno a un fenomeno sempre più dilagante. L’Alleanza chiede al Parlamento di approvare una legge con misure più severe e più incisive per contrastare il fenomeno delle false cooperative, imprese che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione e che “inquinano il mercato, offrendosi a prezzi più bassi di quelle che agiscono correttamente rispettando i diritti di chi lavora – sottolinea Giovanni Monti, presidente di Alleanza cooperative italiane Emilia-Romagna – pagano meno i lavoratori, non adottano le misure di sicurezza nei posti di lavoro, spesso eludono il fisco chiudendo e riaprendo le attività sotto un nuovo nome. I controlli, anche per l’inadeguatezza di organico di chi sarebbe tenuto farli e per l’inadeguatezza delle normative, sono rarissimi e le sanzioni insufficienti”.

I dati, del resto, parlano chiaro: da un’indagine promossa da ACI Modena e dalla Fondazione Mario Del Monte nei mesi scorsi nei settori del facchinaggio, autotrasporto e logistica su un campione di 195 cooperative è emerso che ben il 22% non deposita il bilancio, quasi la metà non lo deposita da almeno 3 anni, solo il 12% è sottoposto a un organismo di controllo e l’89% non è sottoposto a revisione (il restante 11% è aderente alle tre centrali cooperative). Per queste ragioni “chiediamo un inasprimento delle regole per essere cooperative – spiega Monti – deve essere resa obbligatoria una vigilanza molto stringente che consenta di togliere dal mercato e dalla società quei soggetti che non rispettano le regole”.

Intanto continua a tenere banco la vicenda della Cpl Concordia, la cooperativa modenese finita sotto inchiesta per tangenti e appalti truccati a Ischia. Giovedì è atteso a Modena l’incontro tra il prefetto Michele Di Bari e il presidente nazionale dell’Anticorruzione Raffaele Cantone, che hanno avviato l’iter per la gestione straordinaria dell’azienda. “Chi deve pagare è giusto che paghi – spiega Monti – abbiamo chiesto alla coop di fare piazza pulita del consiglio di amministrazione. Lo sforzo deve essere teso a evitare danni per quei 1800 lavoratori, auspichiamo che nell’incontro tra Cantone e il prefetto si assumano iniziative per sospendere l’interdittiva e consentire che mentre la giustizia fa il suo corso questi lavoratori siano tutelati”.