Le Amministrazioni inaugurano in pompa magna nuove stazioni dei treni, ma in quella dell’Alta Velocità piove dentro e nella Mazzini ci sono i soliti problemi per chi vuole utilizzare treno e bicicletta. Nel 2012 dimezzato il servizio di trasporto delle due ruote.
Negli ultimi giorni, tra grandi fasti, Bologna ha visto l’inaugurazione di nuove stazioni. La prima è quella dell’Alta Velocità, la seconda è la stazione “Mazzini” del Servizio Ferroviario Metropolitano.
Dopo il taglio del nastro in pompa magna nel week end scorso, nella stazione dell’Alta Velocità si segnalavano già infiltrazioni di pioggia, con veri e propri allagamenti. I lavori, del resto, non sono ultimati e la stazione è ancora un grande cantiere.
Anche la stazione “Mazzini”, però, presenta problematiche, il più delle volte sono ereditate dal passato. A segnalarle è il Monte Sole Bike Group, che lamenta le difficoltà di chi vuole utilizzare il servizio treno+bici. “Riteniamo che oltre alle inagurazioni in pompa magna, con grande dispiegamento di forze dell’ordine (addirittura un elicottero), si dovrebbe provare a far funzionare l’esistente”, si legge in un comunicato.
Le riflessioni nascono dall’ennesima disavventura vissuta dai ciclisti del gruppo, che domenica scorsa sono partiti per un’escursione in bicicletta sull’Appennino. La prima sopresa l’hanno trovata alla partenza, quando il treno che hanno preso era sprovvisto dello scompartimento per caricare i mezzi, nonostante fosse segnalato. Al ritorno da San Benedetto Val di Sambro, invece, un primo treno è stato soppresso, mentre sono riusciti a salire sul successivo solo per gentile concessione del capotreno.
Trenitalia, già contattata dal Monte Sole Bike Group, è consapevole del problema, tanto che nella Carta dei Servizi del 2012 si è posta l’obiettivo di portare il trasporto bici al 45% rispetto all’85% dell’anno precendente. “Una percentuale – osserva Francesco Masi del Monte Sole Bike Group – che ci colloca negli ultimi posti delle classifiche nazionali”.
I ciclisti, però, hanno contattato anche la Regione e l’assessore alla Mobilità, che ha manifestato la volontà di ripristinare il servizio almeno sui livelli precedenti.
Resta il fatto che compiere una scelta di mobilità sostenibile oggi risulta almeno difficile.
“Le nuove stazioni – racconta Masi – sono state collegate al circuito delle piste ciclabili esistenti e questa è una cosa positiva. Il problema, però, è che se poi il trasporto delle biciclette non è possibile, le persone prediligono i mezzi privati”.
Nell’intendimento della Regione, la mobilità treno+bici dovrebbe appoggiarsi al sistema di bike sharing, che però è presente solo nella stazione centrale di Bologna e non in altri contesti. Inoltre utilizza un sistema, quello della chiave, già superato perché obbliga a riportare le biciclette nel punto in cui sono state prelevate.