Un corso per i docenti sull’esorcismo e le accuse di satanismo a Virginia Raffaele. Il clima politico e mediatico italiano del 2019 è fatto di paranoia e superstizione. Ne abbiamo parlato con lo psicologo Armando De Vincentiis di Cicap. Antonella Beccaria, autrice del libro “Bambini di Satana – I reati mai commessi di Marco Dimitri”, ci ricorda come la psicosi collettiva condizionò anche il lavoro dei giudici.

Negli ultimi giorni si è discusso molto del corso di formazione per insegnanti apparso sul sito del Miur, dedicato a “esorcismo e preghiera di liberazione”. Vista l’elevata attenzione mediatica il ministero ha poi precisato che quello organizzato dall’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum è un corso organizzato, appunto, da un ente esterno. Resta comunque il fatto che nel 2019 ai docenti sarà offerto un corso dedicato all’esorcismo e alla preghiera, una notizia che ha fatto anche più scalpore per via della brevissima distanza di tempo tra l’apparizione del corso e il post condiviso dal ministro dell’Interno Matteo Salvini poche ore prima, in cui si accusava Virginia Raffaele di aver invocato Satana dal palco dell’Ariston.

Armando De Vincentiis è uno psicologo clinico e psicoterapeuta che si occupa di fenomenologia dei comportamenti religiosi, stati di coscienza e paranormale religioso e collabora con il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (CICAP ) di cui è socio emerito. “Non bisogna dare credito a determinate dinamiche – commenta lo psicologo – per il semplice fatto che questo non fa altro che peggiorare il problema soprattutto in persone particolarmente sensibili, ma sensibili da un punto di vista psicologico”. Tuttavia parlare di questi temi, una cosa che Cicap per esempio fa dal 1989, può anche essere positivo “nel dare informazione sul fatto che certe cose sono solo espressione dell’irrazionale e non c’è nulla di reale. Se il corso è fatto in modo serio -sottolinea infatti De Vincentiis – ciò che si dovrebbe insegnare è l’aspetto magari antropologico, l’aspetto psicopatologico del fenomeno, e come affrontarlo soprattutto sotto l’aspetto di tipo medico e curativo. Se una persona dice di essere posseduta dal demonio questa persona deve essere psta all’attenzione dello psicologo, dello psichiatra, dello psicoterapetua, non certo all’attenzione di organi spirituali o della chiesa. È questo che ci rende perplessi e spaventa allo stesso tempo. Perché un corso del genere rischia di avallare certe idee, e quindi rischia di confermare la presenza di entità spirituali, entità demoniache, e questo può determinare davvero un grosso problema. Dal mio punto di vista la considero come una sorta di regressione culturale“.

Per quanto riguarda il dibattito rispetto alle invocazioni sataniche di Virginia Raffaele che ha tenuto banco in seguito al Festival di Sanremo De Vincentiis sottolinea come il problema siano “da un lato alcune parti politiche che danno dignità a determinati fenomeni, dall’altro però c’è sempre questa tendenza all’irrazionale. Qualche anno fa addirittura è uscita un’inchiesta su Panorama in cui la chiesa confermava la presenza di 500mila presunti indemoniati l’anno. Già questo la dice lunga sulla percezione che ha la nostra cultura sulla questione”.

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I rischi di una percezione distorta o comunque falsata della realtà, in ogni caso, non sono solo a livello psicologico e individuale. Di casi in cui un clima mediatico complottista e paranoico ha avuto ripercussioni anche a livello giudiziario ce ne sono molti. Come il caso dei Bambini di Satana che occupò le cronache bolognesi nella metà degli anni ’90. Infatti nel gennaio 1996 vennero arrestati tre esponenti dell’associazione culturale chiamata Bambini di Satana (Bds), tra i quali il fondatore Marco Dimitri. Quello dei Bds era un sodalizio a metà tra occultismo e controcultura giovanile, che aveva attirato l’attenzione con performance e dichiarazioni provocatorie. Dimitri viene incarcerato preventivamente con l’accusa di avere stuprato un’adolescente e un bimbo piccolo durante messe nere officiate a Bologna e sui colli a sud della città. Le indagini, condotte dal pubblico ministero Lucia Musti, si basano sulle parole di una “supertestimone” ancora minorenne. I mezzi di informazione la chiamano Simonetta, è l’ex fidanzata di uno dei tre indagati. Simonetta racconta anche di sacrifici umani, ma le presunte vittime non hanno nome, e i corpi non saranno mai trovati. Nonostante la vaghezza delle ricostruzioni e la mancanza di prove oggettive, il giudice dell’udienza preliminare dispone il giudizio. Gli imputati trascorrono un anno e mezzo di carcere preventivo in isolamento. Nel frattempo il panico morale diminuisce e il processo comincia in un clima di incertezza. In cinque mesi di udienze, l’impianto accusatorio appare in tutta la sua debolezza. Gli imputati sono assolti in primo grado e di nuovo in appello nel 2000. Il procuratore generale non ricorre nemmeno in cassazione. Per l’ingiusta detenzione, lo stato risarcirà Dimitri e i suoi compagni. Su questo tema la giornalista Antonella Beccaria ha pubblicato nel 2006 iil libro “Bambini di Satana. Processo al diavolo: i reati mai commessi di Marco Dimitri”.

Ai nostri microfoni Antonella Beccaria sottolinea ancora una volta il ruolo centrale del clima mediatico in cui si svolsero le indagini, un clima che per fortuna, almeno per quanto riguarda il tema del satanismo, non è ancora paragonabile a quello attuale. “Da un certo punto di vista non siamo per fortuna alla gravità dei fatti di metà degli anni ’90. Qui è sostanzialmente a mio avviso un vuoto di contenuti che si ricollega in un vuoto più complessivo. Innanzitutto una prevalenza delle credenze e delle pseudoscienze nel dibattito collettivo, un esempio per tutti la questiione dei vaccini. Più che sullo sketch di Sanremo e sulla risposta dell’esorcista la cosa che mi ha sorpreso negativamente è il tweet del ministro dell’Interno Matteo Salvini”.

Ma chi è veramente al centro di un clima mediatico paranoico e mistificatorio, nel 2019, non è l’esorcismo o Satana. “Di fatto ciò che vediamo tutti i giorni – sottolinea infatti Beccaria – è che le streghe a cui dar la caccia oggi non sono presunti satanisti o maghi ma sono purtroppo persone in carne ed ossa che affrontano delle vicende umane terribili che sono sostanzialmente i migranti, che sono trasformati nelle nuove streghe contemporanee”.

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