Ricorso al Tar e sospensione dei tavoli per la programmazione estiva. Riesplode la guerra tra Comune e locali della zona universitaria dopo i recenti fatti di cronaca. Il consorzio Enjoy: “A 9 mesi dall’ordinanza la criminalità è aumentata, vogliamo essere ricevuti dal Comune”.

Tra Comune e locali della zona universitaria è di nuovo scontro. A riaccendere la miccia sono stati i recenti casi di cronaca, legati alla criminalità nella zona che, secondo i gestori, sono in forte crescita nonostante l’ordinanza sugli orari che vige da ormai 9 mesi.
Accoltellamenti, rapine di cui i locali sono vittime, spaccio. Questi i principali problemi che restano irrisolti e che, uniti alle limitazioni imposte dall’Amministrazione, portano gli esercenti alla rivolta.

Il consorzio Enjoy Bologna, che raduna una quarantina di attività, ha annunciato questa mattina che passerà al contrattacco con un ricorso al Tar contro l’ordinanza. L’incarico è stato affidato all’avvocato Giulia Roversi Monaco.
Non solo: verranno sospesi i tavoli di confronto col Comune, in particolare quelli attuali, che riguardano la programmazione estiva. Per contro, i locali chiedono di essere convocati dal Comune per risolvere la situazione.

“Chiudendo le attività in anticipo – spiega il presidente di Enjoy, Giancarlo Bomprezzi – manca un presidio del territorio e la microcriminalità può cominciare a ‘lavorare’ prima”.
In particolare, Enjoy sottolinea che l’ordinanza di gennaio è molto più restrittiva rispetto a quella di giugno 2015, bocciata dal Consiglio di Stato. I gestori non tollerano nemmeno che a pagare le spese siano sempre i locali. “L’unica cosa che abbiamo ottenuto – lamenta Bomprezzi – è stata la chiusura per 10 giorni di due attività della nostra associazione, sempre per problemi non dovuti ai gestori”.