Tranne qualche sporadico allagamento, a Roma il maltempo ha creato disagi più per le misure preventive che per una reale intensità dei fenomeni atmosferici. Attesa per le prossime ore una bomba d’acqua, che crea ansia negli alluvionati per l’esondazione del Tevere nel 2009. I problemi della Capitale, però, sono cronici e hanno un impatto maggiore alla reale violenza delle precipitazioni.

Genova, Parma e Carrara. Sono le città che solo in questo 2014 hanno registrato disastri provocati dal maltempo e dall’incuria dell’uomo, che cementifica e non si occupa della manutenzione dei corsi d’acqua. Se andiamo indietro nel tempo abbiamo Treviso, Modena e la Sardegna, ma la lista sarebbe infinita.
Ogni autunno l’Italia si alluviona e frana, spesso trascinando con sé una scia di morti, ma non risorse e provvedimenti per risolvere la situazione.

In queste ore i riflettori sono puntati su Roma, dove nelle prossime ore è attesa una cosiddetta “bomba d’acqua” che sta mettendo apprensione nella popolazione.
Questa volta, per evitare tragedie, sono state emesse ordinanze che cercano di prevenire le situazioni più critiche. Le scuole di ogni ordine e grado sono state chiuse, così come i monumenti pubblici, come il Colosseo o alcune fermate della metropolitana. Le ztl sono state disattivate per favorire la circolazione, mentre il sindaco Ignazio Marino ha invitato i cittadini a non uscire di casa.

L’allerta ha raggiunto il “codice viola“, che testimonia un pericolo intenso. Si registrano già i primi disagi, anche se i fenomeni atmosferici sono ancora di bassa intensità. Via Ostiense, a sud della Capitale, si è allagata con l’acqua che ha raggiunto i 30 centimetri ed è entrata negli autobus che ancora circolavano.
“A prevalere oggi – racconta da Roma la giornalista Selene Cilluffo – è soprattutto l’ansia e la preoccupazione per i fenomeni atmosferici attesi nelle prossime ore e nei prossimi giorni”. In particolare è ancora viva nella memoria l’esondazione del Tevere del 2009, che ha portato a numerosi sfollati, alcuni dei quali non sono ancora rientrati nelle proprie case.

“I problemi a Roma, però, si presentano ogni qualvolta ci sia un evento atmosferico di qualunque intensità – spiega Cilluffo – e questo è dovuto alla struttura complessa della città, legata anche alla sua storia”.