Abbiamo già parlato di Anna e Silvia e del comunicato con cui, il 29 maggio, avevano annunciato l’inizio dello sciopero della fame a oltranza per ottenere la chiusura della sezione AS2 femminile del carcere dell’Aquila. A loro si sono unite 9 persone, di cui 3 ad oggi sono ancora in sciopero. Sono tutte monitorate e per ora nonostante la consistente perdita di peso stanno bene, e ieri a rinforzarne la determinazione è arrivata la prima apertura da parte della direttrice del carcere.

Una settimana fa avevamo parlato delle ragioni dello sciopero della fame avviato dalle detenute anarchiche e delle molte iniziative organizzate anche a Bologna per esprimere loro solidarietà e per discutere delle condizioni carcerarie.

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Ad oggi, venerdì 14 giugno, sono passati 17 giorni da quando lo sciopero della fame ha avuto inizio, e da allora si sono tenute molte iniziative solidali in tutta Italia e non solo. Una solidarietà che è arrivata fino in Cile, e che lunedì prossimo tornerà anche a Bologna con il presidio che avrà inizio alle 18 in Piazza Verdi.

Insieme a una delle solidali che sta organizzando il presidio di lunedì e le altre iniziative bolognesi abbiamo parlato delle condizioni di salute di Anna e Silvia e degli altri detenuti e detenute che sono entrati in sciopero della fame, ma anche della rete di solidarietà che si sta allargando e dei primi segnali di risposta che sono arrivati ieri da parte della direttrice del carcere dell’Aquila.

“Stanno avendo tutti e tutte una perdita regolare di peso – racconta Elena – tra chi ne ha persi 11 e chi ne ha persi 4, 5 o 6. Però sono in forma, sono stati visti sia dagli avvocati sia da compagni che sono andati a fare i colloqui e sono tutte e tutti molto determinate nell’andare avanti. Loro sono determinate anche perché stanno iniziando a vedere alcuni risultati rispetto alla lotta che stanno portando avanti. Infatti la direttrice del carcere dell’Aquila che fino a questo momento non si era palesata ieri si è presentata in sezione e ha detto che fondamentalmente neanche lei è troppo contenta di averle lì e che però la decisione non è sua e quindi che si rivolgerà al DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ndr)”.

Se da una parte quindi la lotta di Anna e Silvia sta iniziando a dare i suoi frutti e i messaggi e le azioni di solidarietà stanno continuando in tutta Italia e non solo, resta difficile far risuonare questo messaggio su alcuni canali di informazione: “La stampa ufficiale, diciamo così mainstream non ne parla molto di questa cosa, anzi. Ad esempio – spiega Elena – a Torino un gruppo di persone ha interrotto la messa del Corpus Domini al Duomo portando i volantini e uno striscione di solidarietà con i compagni e le compagne in sciopero della fame e i media hanno riportato la notizia di questo ingresso di anarchici nel Duomo ma non hanno neanche citato la questione dello sciopero della fame, quindi fa un po’ fatica a passare”.

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