#LottoMarzo, lo sciopero globale delle donne dell’8 marzo, a Bologna avrà due appuntamenti in piazza Maggiore: alle 9.30 una “consultoria” e alle 18 un corteo rumoroso. L’astensione è dal lavoro, ma anche da pulizie di casa, lavoro di cura e tutto ciò che del patriarcato imprigiona le donne. Non una di meno: “siamo rivoluzionarie”. Aborto: abrogare l’obiezione di coscienza.
Mercoledì 8 marzo metà del mondo si fermerà. Le donne di 40 Paesi hanno proclamato o aderito allo sciopero globale contro la violenza di genere in tutte le sue forme.
Le donne si asterranno dal lavoro produttivo e riproduttivo, cioè dall’occupazione salariata ma anche da tutte quelle forme di lavoro domestico e di cura in cui la società patriarcale relega le donne.
Niente spesa, niente pulizie di casa, nessun accompagnamento di figli in palestra. E da Milano arriva anche un appello alla masturbazione. Modi per far sentire in maniera forte il peso sociale e politico delle donne.
In Italia lo sciopero è promosso dal movimento Non una di meno che raggruppa centinaia di realtà di diversa estrazione, che in un percorso molto partecipato ha elaborato una piattaforma rivendicativa in 8 punti .
“È una piattaforma radicale – spiega ai nostri microfoni Elisa Coco – perché radicali sono i cambiamenti che chiediamo, dal momento che la violenza e la discriminazione di genere sono un fenomeno strutturale”.
Dal lavoro alla salute, dalle migrazioni all’educazione, passando per l’informazione e i femicidi, ciò che le donne pretendono è una vera e propria rivoluzione culturale, per questo si considerano un movimento rivoluzionario.
Un esempio riguarda un tema riesploso recentemente nel dibattito pubblico italiano: il diritto all’aborto. Il movimento italiano chiede l’abrogazione dell’articolo 9 della legge 194, quella che consente ancora, a 40 anni dalla promulgazione della legge, l’obiezione di coscienza.
Attualmente le percentuali di obiettori rendono di fatto inaccessibile il diritto all’interruzione di gravidanza in molte zone del Paese.
Le donne italiane scenderanno in piazza vestite di nero e fucsia e la copertura sindacale è garantita per tutte. Le lavoratrici precarie, che non si vedono riconosciute il diritto di sciopero, potranno scegliere forme creative di adesione, ad esempio esponento una bandiera alla finestra, che a Bologna si può reperire alla Libreria della Donne di via San Felice.
Sotto le Due Torri, in particolare, l’appuntamento sarà duplice. Alle 9.30, in piazza Maggiore, ci sarà il concentramento delle donne in sciopero e sarà allestita anche una “consultoria”, dove le donne svolgeranno un’autoinchiesta sulla salute.
Sempre in piazza Maggiore, ma alle 18.00, il concentramento del corteo notturno che attraverserà la città fino a piazza de l’Unità, in contemporanea fra tutte le città italiane. L’invito è quello di portare pentole e cucchiai per dare vita ad una caçerolaza, in modo che il corteo sia molto rumoroso.
Diversi sono gli hashtag da utilizzare per i social network, in modo da aumentare la visibilità della mobilitazione: #lottomarzo #nonunadimeno #niunamenos #womenstrike.