L’Italia, insieme alla Nato, è stata condannata dal Consiglio d’Europa per non aver dato soccorso a un barcone di migranti in fuga dal Nordafrica, rimasto per 15 giorni in balia delle onde a fine marzo del 2011, causando la morte di 63 persone.

 

In particolare, sia la Nato che l’Italia (così come gli altri Stati impegnati nelle operazioni di bombardamento della Tunisia) sapevano del barcone alla deriva, quindi il mancato soccorso emerge come una scelta deliberata. E, mentre in Francia l’esercito è già sotto accusa, in Italia le reazioni sono state minime.

Abbiamo chiesto a Paola Rudan, del Coordinamento Migranti, un commento alla vicenda: qui sotto, l’intervista.