Nonostante gli annunci e l’accordo del 29 luglio tra Merola, Peri e Lupi, la bretella autostradale non è stata inserita nelle priorità del decreto “Sblocca Italia” e quindi non avrà accesso ai finanziamenti. Europaviva21: “Difficile difendere quell’opera in campagna elettorale”.
Lo scorso 29 luglio il sindaco di Bologna, Virginio Merola, e l’ormai ex assessore ai Trasporti della Regione Emilia Romagna, Alfredo Peri, si è erano spesi in annunci entusiasti in seguito all’accordo raggiunto al Ministero delle Infrastrutture sul Passante Nord. La bretella autostradale, di cui si discute da almeno vent’anni, vedeva confermate le risorse necessarie e in questi giorni doveva cominciare l’elaborazione del progetto preliminare.
La fine di agosto, però, ha portato agli amministratori locali una bella doccia fredda e non si tratta di campagne virali per la ricerca sulla Sla. Il Passante Nord, infatti, non è stato inserito tra le opere prioritarie – e quindi finanziate – del decreto “Sblocca Italia” del governo Renzi.
Dall’elenco delle opere prioritarie, oltre al Passante, manca anche la Cispadana. Sono state invece stanziate risorse per altre opere, come la Orte-Mestre.
“La stessa Società Autostrade, in uno studio, aveva detto che quell’opera è inutile – ricorda ai nostri microfoni Luigi Rambelli, portavoce dell’osservatorio Europaviva21 – mentre alcuni sindaci dei Comuni che dovrebbero essere attraversari dalla bretella autostradale avevano cominciato a defilarsi”.
Al centro dell’accantonamento, secondo Europaviva21, i problemi sollevati dall’Europa, come la procedura per l’affidamento dei lavori per la realizzazione (era stata richiesta una gara europea, mentre per il Passante Nord era stato deciso un affidamento diretto ad Autostrade), ma anche ragioni più politiche. “Difficile difendere un’opera indifendibile in campagna elettorale”, osserva Rambelli.
Quel che è certo è che il progetto del Passante si ferma per l’ennesima volta e non si sa fino a quando. I detrattori dell’opera vorrebbero lo stop definitivo, che può essere ottenuto solo grazie ad un cambio di approccio da parte della classe dirigente delle amministrazioni. “Come spesso succede, quell’opera servirebbe più ai costruttori che agli utilizzatori – sottolinea Rambelli – ma non si possono fare opere inutili solo per far lavorare le imprese di costruzioni”. Un passaggio, quello del consumo di suolo, che era stato oggetto anche di una dichiarazione del sindaco Merola, che lo scorso 30 luglio aveva detto di voler tenere in considerazione la questione ambientale, pur continuando a difendere l’opera.
“Oggi il traffico veicolare è in calo – conclude il portavoce di Europaviva21 – mentre aumentano le persone che, complice la crisi, scelgono il treno”. Come a dire che forse sarebbe il caso di investire su questo settore.