Ricco, ricchissimo, il programma della Festa dell’associazione Il manifesto in rete di Bologna, occasione per riflettere sulla società, la politica e la cultura a Bologna e in Italia.
Si comincia oggi, alle 19.30, con il concerto jazz della Jazz Norris Band, per poi proseguire alle 21.00 con una cena fredda e un dibattito, “Dio c’è ma non esiste”, in cui Natalino Balasso presenterà il suo ultimo libro. Con l’autore ne discuteranno Nunzia Catena e Maurizio Matteuzzi.
Sabato, alle 19.30, “Fine di un modello di sviluppo, dai grandi gruppi alla produzione diffusa dell’Emilia Romagna”, tematica che verrà approfondita da Loris Campetti, giornalista autore di “ILVA connection”, Bruno Papignani, segretario regionale Fiom ER, Maria Maranò, della Segreteria Nazionale Legambiente, dall’economista Riccardo Petrella e da alcuni delegati di fabbrica di alcune delle maggiori realtà bolognesi in lotta. L’incontro sarà presieduto da Valentino Parlato. Sabato riserva un altro appuntamento, quello della mattina, “Cittadini attivi, dai movimenti alle liste civiche”, che vuole riflettere sulle risposte alla crisi della politica e della partecipazione.
Parteciperanno Simone Rimondi, Roberto Labanti del coordinamento liste Civicamente Samoggia, Germano Caroli, Sindaco Di Savignano sul Panaro ed altre realtà locali. Dopo un sabato sera di popular swing con Les touches les louches, la manifestazione si concluderà domenica con un’assemblea dell’associazione Il manifesto in rete, la quale vedrà la partecipazione di Tiziana Ferri, Valentino Parlato e Loris Campetti che metteranno in campo idee, progetti e suggestioni per il futuro. Per finire, il pranzo conclusivo sarà dedicato alla presa della bastiglia, atto d’iniziazione democratica nel nostro continente.
La manifestazione del circolo bolognese getta, inoltre, i riflettori, sulla difficile situazione de Il Manifesto. Il giornale, in liquidazione coatta amministrativa dal punto di vista societario, ha visto l’attività proseguire in una nuova cooperativa. Ciò non smorza però gli sforzi del giornale che lotta per restare vivo nel panorama dei media nazionali. Sergio Caserta, dell’associazione Il manifesto in rete, fa, inoltre riferimento ad un dissidio interno tra la redazione del quotidiano e il più vasto mondo degli attivisti e dei circoli che gli ruotano intorno, “il progetto di risanamento non ha visto la realizzazione di un obiettivo comune, siamo tutti impegnati nella salvezza di questo giornale ma in modo separato e perfino contraddittorio”, dichiara Caserta.
Nella realtà di crisi contemporanea, il ruolo dei media assume sempre più importanza, “Il Manifesto resta una delle poche voci critiche del panorama informativo -continua Caserta- noi auspichiamo che si possa arrivare alla ricomposizione di questa crisi”. Sistema televisivo che dà sempre meno spazio all’informazione, editori impegnati nella conduzione di colossi economico-aziendali e poca presa sociale da parte dei partiti politici creano un vuoto nello spirito critico, il dominio di un pensiero unico e la sottomissione culturale e sociale. Scuola, istituzioni culturali, partiti politici e informazione dovrebbero, dunque, combattere la dilagante rinuncia nella società all’analisi e alla dialettica. È questa l’anima della festa dell’associazione “Il manifesto in rete” di Bologna.
Elisabetta Severino