La riunione nottura in seno al governo si è chiusa alle 2.00 senza una quadra. L’esecutivo affronta il primo scoglio economico da quando è entrato in carica e, secondo i resoconti di cronaca, si registrano già divergenze tra le due principali anime della maggioranza. Nella redazione del NADEF (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza) i problemi principali sembrano essere due. Da un lato il nodo delle risorse, cioè delle coperture economiche per le politiche da attuare, dall’altro il rapporto deficit/pil superiore al 2,2%.
La questione delle risorse è centrale, dal momento che una delle promesse forti che ha portato alla nascita stessa del governo M5S-Pd è proprio il disinnesco della clausola di salvaguardia che porterebbe all’aumento dell’iva al 25%. All’appello mancavano 7 miliardi di euro dei 23 necessari per fermare l’aumento. Il premier Giuseppe Conte, però, ha fatto sapere in mattinata che le risorse sono state trovate.
Qualche consiglio al nuovo governo arriva da Sbilanciamoci!, la campagna della società civile che da anni presenta una propria contro-finanziaria, con misure e coperture profondamente alternative a quelle dei vari governi che si sono succeduti.
La settimana scorsa Sbilanciamoci! ha presentato anche il proprio NADEF, che contiene proposte e richieste per un cambio di direzione da imprimere all’economia.
Sono cinque i principali punti su cui insiste il documento. Da un lato c’è la richiesta di scorporare gli investimenti ambientali, sociali, nell’istruzione e nella ricerca dai vincoli del Patto di Stabilità. Al tempo stesso, secondo la campagna occorre rafforzare, almeno raddoppiandolo, il Bilancio comune europeo come strumento di investimenti e politiche attive per la crescita.
Il terzo punto riguarda un Green New Deal europeo da 500 miliardi di euro, che vada oltre la logica del cosiddetto “Piano Juncker” e che sia guidato dagli obiettivi della decarbonizzazione dell’economia, dalla lotta ai cambiamenti climatici, dall’innovazione. Si chiede anche di favorire l’emissione di uno stock iniziale di eurobond per 1.000 miliardi di euro come stimolo alla crescita e agli investimenti. Infine si propone di procedere entro due anni all’armonizzazione fiscale, in particolare per le imprese e le società, per evitare concorrenza sleale tra i paesi dell’Unione europea.
“Per recuperare risorse – osserva ai nostri microfoni il portavoce di Sbilanciamoci!, Giulio Marcon – si può tagliare di un 10% i sussidi ambientali, e si recupererebbero quasi 2 miliardi. Poi si può tagliare la spesa militare almeno del 20%, bloccando alcuni sistemi d’arma, per avere disponibili altri 4 o 5 miliardi. Poi con un’imposizione fiscale sui grandi patrimoni e sulle multinazionali, come la tassa sul web e la Tobin tax, si potrebbero recuperare altri 3 o 4 miliardi”.
ASCOLTA L’INTERVISTA A GIULIO MARCON: