Palazzo D’Accursio non intende rinnovare il contratto ai lavoratori dei Centri Anni Verdi rivolti ad adolescenti, dove si previene il disagio. Dopo 36 mesi di servizio il Comune avrebbe dovuto assumere gli educatori. Per tre centri su sette la prospettiva è l’esternalizzazione a cooperative. Scatta la protesta: domani educatori in piazza.
Per tre anni hanno gestito i centri per adolescenti e preadolescenti spesso a rischio disagio. Hanno rappresentato un presidio sui territori, lavorando per prevenire forme di emarginazione. Ora, allo scadere dei 36 mesi di servizio, sono quelli a tempo determinato a rischiare di finire in mezzo ad una strada perché il Comune li vuole scaricare, affidando alle cooperative il servizio in tre dei sette centri.
Sono queste le ragioni che domani porteranno in piazza gli educatori dei Centri Anni Verdi. L’appuntamento è stato lanciato dagli Educatori Uniti contro i tagli dalle 18.00 in piazza Maggiore. Un segnale che potrebbe portare allo stato di agitazione, con l’appoggio di Cgil, Cisl, Uil e Cobas.
Il problema nasce dal fatto che molti lavoratori hanno ormai raggiunto i 36 mesi di servizio, tempo oltre il quale dovrebbe scattare l’assunzione a tempo indeterminato che il Comune sembra non voler fare.
Secondo Federico Martelloni, giuslavorista e capogruppo di Coalizione Civica in Consiglio comunale, è falso che ci sia un ostacolo tecnico alla proroga dei contratti.
“Basterebbe un accordo sindacale su base locale – spiega l’educatore Jacopo Rubbi – oppure una proroga fino a marzo in attesa di un concorso per la stabilizzazione del personale, dal momento che il Comune, su questo versante, ha dei buchi cronici di personale”.
Le rivendicazioni della manifestazione di domani si riassumono in tre punti: valorizzare i servizi educativi rivolti all’adolescenza e mantenere la gestione pubblica dei Cav, garantire la continuità dei lavoratori a tempo determinato che hanno gestito i centri negli ultimi 3 anni e coinvolgere sempre gli operatori nella riprogettazione dei servizi e nei cambiamenti organizzativi che li riguardano.
Già due anni fa il Comune aveva promesso una riorganizzazione del servizio. Promessa che ha rimandato la discussione e dato qualche spiraglio ai lavoratori. Ora, per bocca dell’assessora Marilena Pillati, si apprende che la riorganizzazione avverrà l’anno prossimo.