Favole infinite, Fortis continua come solo un canzoniere sa fare, e dispensa le sue canzoni che sono come favole. Due ore di gran musica.
By Bolognese Volante
24-10-2017
Report del concerto di Alberto Fortis al Bravo Caffè, lunedì 23 ottobre 2017
In un mondo ormai “nevroticizzato”, e secondo me, anche parecchio “annoiato”, apprendo del concerto a Bologna di Alberto Fortis tramite il passa parola di amici.
Altrimenti avrei dovuto consultare il sito web di Repubblica Bologna dove lo spazio all’evento è il seguente:
Musica
ALBERTO FORTIS
Alle 22 al Bravo Caffè (Mascarella 1), ultima delle tre repliche del concerto di Alberto Fortis: il cantautore italiano propone i migliori brani della sua lunga carriera.
La musica italiana, in questo contesto storico, è messa così.
Il concerto dura quasi due ore. Fortis tiene la scena da solo, cantando e suonando il pianoforte e l’armonica. In occasione di due brani viene accompagnato dal violino. Per il resto egli è il protagonista assoluto. Non sono mai stato un fan di Alberto Fortis, per cui il mio giudizio non è inquinato da alcun “fanatismo”. Il concerto a mio avviso è stato di livello, Fortis è sicuramente professionale, l’artista si è speso e si è dato al pubblico per quello che è il suo personaggio. Siamo di fronte ad un talento “vero”, non una sorta di “prefabbricato” stile talent show. Dobbiamo accettare anche qualche sbavatura, quando siamo di fronte ad “un artista”, un onesto show man come Fortis, il quale non può ricreare in un concerto “live” le atmosfere sonore dei dischi, oltre tutto senza strumentisti! Fortis ha reso omaggio a diversi personaggi, onestamente faccio fatica a ricordarli tutti, diciamo che quelli che ricordo sono John F. Kennedy e John Lennon. Mi si perdoni la mancanza degli altri citati. Tra i tributi dell’artista, oltre al già citato John Lennon vanno citati anche “mi fa strano”, di Vecchioni, e La nena del Salvator. Come già precisato poco prima, non conosco Alberto Fortis. Ma di questo suo concerto due cose mi hanno fortemente impressionato. La prima, l’omaggio, il tributo ai pellerossa nativi americani. Egli ha citato lo sterminio che fu compiuto nell’epoca della colonizzazione, di circa 2.000.000 di nativi. Una cifra impressionante. Ed ha invitato il pubblico ad approfondire la conoscenza della cultura dei pellerossa americani, andando oltre quegli stereotipi che ci sono stati trasmessi fino a poco tempo fa.
Ha infine enfatizzato come quel popolo così antico, e per noi “selvaggio”, fosse a conoscenza del simbolo dell’infinito. La seconda il brano “con te”, singolo pubblicato nel 2016 di alto livello, a mio modesto parere.
E’ abbastanza raro, in questo contesto storico musicale, pur ascoltando molte nuove proposte ogni settimana, sia indi che hit, che io mi imbatta in canzoni con testi a così forte impatto emotivo come appunto il nuovo singolo di Alberto Fortis. Per la cronaca Fortis ha eseguito molti dei suoi cavalli di battaglia, iniziando la sua esibizione con “Tra demonio e santità”, per proseguire via via con altri brani tra cui “settembre”, “fragole infinite”, “la sedia di lillà”, il “duomo di notte”, che Fortis ha ricordato essere stato accreditato come uno dei 100 dischi italiani più belli di sempre.
E poi la storica “Milano e Vincenzo”, “a voi romani”.
“Tu lo sai”.
“Do l’anima”.
“Infinità infinita”.
Nel complesso, a mio avviso, un bel concerto.
By Bolognese Volante, 24/10/2017