Dopo il secco no della proprietà a qualsiasi tentativo di mediazione, e con il sequestro preventivo chiesto e ottenuto dalla Procura qualche mese fa, i venti di sgombero per il Laboratorio Crash si fanno sempre più forti. Sarebbe il tredicesimo sgombero per Crash, che non è disposto a vedere interrotte le proprie attività sul territorio. Ma, come ci ha raccontato Fulvio di Crash, sembra esserci un’alternativa.
È già da qualche mese che l’ennesimo sgombero del laboratorio Crash è nell’aria, nonostante l’edificio Ex Banca Etruria di Via Corticella fosse abbandonato da decenni al momento dell’occupazione, avvenuta lo scorso aprile. “Appena occupato – spiega Fulvio di Crash – avevamo fin da subito avanzato delle proposte pubbliche, ovvero ponevamo la proposta di una custodia sociale. Di fronte a un edificio abbandonato da 20 anni noi chiedevamo di poterlo prendere in custodia e rigenerarlo dal basso. La nostra proposta era molto limpida e chiara, e tra l’altro avevamo fatto anche delle apertura rispetto alla nostra disponibilità a pagare una sorta di affitto sociale e anche di ragionare insieme sulle modalità della nostra permanenza. Abbiamo cercato tramite anche il nostro ufficio legale di contattare la proprietà (REV Gestione Crediti, ndr), più e più volte abbiamo avanzato questa proposta, e negli scorsi giorni abbiamo avuto il no più secco che finora non ci era stato dato”.
In seguito al rifiuto della proprietà Crash ha pubblicato un lungo comunicato per annunciare pubblicamente l’alto rischio sgombero, ma anche per invitare l’amministrazione ad assumersi le proprie responsabilità:
Un appello che ha sortito qualche risultato, infatti ieri il Laboratorio Crash ha annunciato la destinazione temporanea di buona parte delle attività, ovvero le Caserme Rosse:
“Quando ci siamo trovati di fronte a questa situazione – racconta Fulvio – abbiamo fatto una lunga assemblea in cui abbiamo cercato di tirare un po’ le somme e capire cosa fare. È prevalsa l’idea che questa ultima esperienza di occupazione, seppur breve, ci ha dato dei dati molto importanti. Ovvero una partecipazione significativa del territorio, una creazione molto repentina di relazioni, di reti, di nuove sensibilità, di voglia di costruire nuovi progetti. E quindi abbiamo avanzato la proposta che, di fronte al rischio di uno sgombero e quindi all’eventuale dispersione di questa ricchezza ci fosse da parte dell’amministrazione pubblica un’assunzione di responsabilità per dare continuità a questa esperienza. E così è stato, c’è stato proposto una parte delle Caserme Rosse che è di fatto la dimora temporanea del Laboratorio Crash per le prossime settimane dove continueremo a fare una buona parte delle nostre attività. E nello stesso tempo ci proporremo nel contesto dei laboratori di quartiere per l’Ex Centrale del latte sempre in Via di Corticella”.
ASCOLTA LE PAROLE DI FULVIO: