Una seduta di consiglio comunale in cui “si è arrivati per svilimento”. Passata la fusione tra Hera e Acegas con 19 voti a favore e 17 contro, con l’appoggio del Pd e dell’ex amministratore di Hera Stefano Aldrovandi, Sel e le altre forze del consiglio comunale continuano a opporsi con ragioni che riguardano soprattutto le prassi e i principi.
“Per noi questa è più una parentesi perché la fusione non era nel programma di mandato. La giunta se lo è trovato tra i piedi visto che è un decisione presa dai Consigli di Amministrazione di due società quotate in borsa. Non è stato chiesto a tutti i sindaci coinvolti che cosa ne pensassero e gli stessi dipendono dai dividendi che Hera stacca per chiudere i bilanci. Sono ridotti a fare tutto ciò che gli azionisti di Hera dicono di fare.
Cipriani continua sottolineando la correttezza del dell’operazione finanziaria: “Me lo auguro per gli azionisti della società, soprattutto per i comuni. Prendere una società in difficoltà che opera in un territorio dal punto di vista energetico molto attivo, non lo troviamo un errore” continua Cipriani. “Come consiglieri ci deve interessare poco dell’operazione finanziaria, ci deve interessare di più quelli che sono i mancati investimenti nel settore idrico, tema del referendum. Noi a Bologna abbiamo una rete idrica su cui non vengono fatti investimenti”.
Infine Cipriani sottolinea come l’opposizione del suo partito alla fusione dipenda da una questione di democrazia. “Noi siamo stati votati dai cittadini e adesso non possiamo essere informati del percorso perché Merola è vincolato dalla legge: il sindaco non può parlare con noi perché le due società sono quotate in borsa e quindi non si possono rivelare delle operazioni prima che vengano rattificate”.
Questa forte impotenza del consiglio comunale preoccupa Cipriani a tal punto che vede nelle decisioni del consiglio di amministrazione di Hera uno svilimento, a livello decisionale, del consiglio di Bologna.
Selene Cilluffo