Torna d’attualità il problema delle condizioni delle carceri italiane. Il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella, definisce “classista” il nostro sistema carcerario, tra timori di un’amnistia ad personam e dignità negata.
“E’ un sistema classista di selezione dell’utenza penale sulla base delle risorse, o, nel caso di chi finisce dentro, della mancanza di risorse, che siano esse economiche, culturali o personali” dichiara netto Patrizio Gonnella, dell’associazione Antigone.
Commentando le parole di Papa Bergoglio, che oggi, riferendosi ai penitenziari aveva detto che “è facile punire i più deboli, ma i pesci grossi nuotano liberamente nelle acque“, Gonnella le definisce “uno sguardo preciso sulla realtà carceraria di oggi, fatta di poveri, gente con problemi psichiatrici, tossicodipendenti e migranti, che costituiscono ormai il 60% della popolazione carceraria”.
“Noi dobbiamo riportare il carcere alla sua funzione originaria, far sì che non calpesti la dignità umana, far sì che non sia un luogo del rimosso” afferma il presidente di Antigone.
“Oggi -conclude- l’amnistia sarebbe una risposta nell’immediatezza all’emergenza umanitaria nelle carceri. E’ chiaro che insieme a questo ci vogliono riforme che durino nel tempo.”
Lorenzo Bedussi