Prendi i testi di alcune canzoni di un celeberrimo cantautore, come se fossero qualcosa di a sè stante, scritti da un poeta vivente, ed utilizzali come base di un ciclo vocale,dapprima col solo pianoforte e successivamente con un’orchestra sinfonica al completo, tutto questo nella puntata di “Un tocco di classico” in onda giovedì 21 febbraio, dalle 19 alle 20.
“A John Corigliano (1938), compositore statunitense da me già trattato in precedenza, il soprano Sylvia McNair chiese di scrivergli un ampio ciclo vocale da eseguirsi alla Carnegie Hall di New York, con una sola condizione, ovvero che i testi fossero di autori americani. Dopo aver preso in considerazione diversi scrittori e poeti sia del passato che del presente, decise d’optare per un contemporaneo, che avesse uno stile comprensibile a chiunque, compresi coloro che fossero del tutto digiuni di poesia, adottante un linguaggio moderno, adeguato alla realtà presente.
Sorprendentemente, un suo collega gli suggerì di dare un’occhiata all’aspetto poetico dei testi delle canzoni del cantautore folk Bob Dylan (vero cognome Zimmermann, lo pseudonimo è un riferimento al poeta Dylan Thomas). Non conoscendo alcuna canzone del medesimo, decise di concentrarsi esclusivamente sui testi, in questa maniera non venendo minimamente influenzato dalle scelte stilistiche del cantautore, in vista della realizzazione del ciclo vocale per la sala da concerto, garantendogli tutto ciò un approccio genuinamente vergine. Impressionato favorevolmente dalla qualità di questi scritti, trovandoli perfettamente adeguati alle caratteristiche del proprio stile musicale, previa richiesta d’autorizzazione allo stesso cantautore, ne scelse alla fine 7, tra cui “Mister Tambourine Man”, sia pure con qualche lieve taglio ed adattamento, per comporre il suo ciclo vocale.
“Mr. Tambourine Man: Seven Poems of Bob Dylan”, ebbe così la sua prima assoluta nella versione originale per soprano e pianoforte, il 15 marzo del 2000, alla Carnegie Hall, cantato per l’appunto da Sylvia McNair. Successivamente, quando al compositore venne richiesto di realizzarne una versione con l’orchestra (quella oggetto della presente puntata), volle una cantante virtuosistica da concerto con tutti i crismi, in grado di proiettare la voce in una modalità più naturale, in modo da evitare il più possibile inflessioni operistiche (anche se personalmente direi, giudicando dall’ascolto, che nel 6° brano, si avverta comunque un che di vagamente operistico), decidendo alfine per una voce di soprano amplificata (obiettivamente, io l’ho avvertita assai poco, questa amplificazione). In questa ultima versione, la prima assoluta si ebbe a Minneapolis il 24 ottobre 2003, col soprano Hila Plitmann e la Minnesota Orchestra diretta da Robert Spano.
Nel 1980, Corigliano compose le musiche per il film di Ken Russell, “Altered states” (“Stati d’allucinazione”). Successivamente, nell’81, ne trasse le “Three Hallucinations for Orchestra”, brano che conclude la puntata: veramente una musica tesissima ed allucinata, perfettamente adeguata al soggetto di partenza! – / / – Postludio: nemmeno io conosco le canzoni di Bob Dylan, per cui ne ignoro il contesto originario, ma, in base agli ascolti da me precedentemente effettuati, questi testi sembrerebbero funzionare a meraviglia anche in una situazione completamente diversa, come se fossero nati proprio per la sala da concerto!
– Gabriele Evangelista –